Descrizione dei fenomeni, ossia del modo in cui si manifesta una realtà. In filosofia, il termine ha avuto fortuna a partire dalla Fenomenologia dello spirito (1807), in cui G.W.F. Hegel tracciò la storia delle manifestazioni dello Spirito. Oggi per fenomenologia s’intende l’indirizzo filosofico fondato da E. Husserl che, mettendo fra parentesi l’esistenza del mondo, lo riduce a un insieme di fenomeni che si danno alla coscienza e possono essere colti nella loro ‘essenza’ logica, universale e necessaria. Per M. Heidegger, allievo di Husserl, fenomenologia significa così “lasciar vedere in sé stesso ciò che si manifesta”, liberandolo dall’occultamento in cui rischiano di farlo cadere i nostri pregiudizi.
L’idea della fenomenologia
Nella storia della filosofia il termine è presente, con diverse accezioni, in Lambert, in Kant e in Hegel, ma il significato che ha prevalso su tutti gli altri fino ai giorni nostri è quello che assunse nella filosofia di lingua tedesca del tardo Ottocento e del primo Novecento, allorché venne a designare un modo del tutto nuovo di rapportarsi al «fenomeno». In partic., in Husserl, padre fondatore della scuola ⋯